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53 messaggi.
Claudio Claudio da Perugia pubblicato il 29/10/2018 alle 4:22 pm:
Buonasera, il mio quesito è semplice. Sono infermiere per ente pubblico e ho il CUD, ora lavoro occasionalmente per L'associazione CROCE BIANCA, percepirò meno di 5000€, mi daranno il CUD anche loro...POi dovrò fare il 730? Guadagnando sui 32.000€ più o meno quando dovrò pagare?..approssimativamente...
Il commercialista online Risposta dell'amministratore di: Il commercialista online
Buongiorno chiedo scusa per il ritardo della risposta ma sono stato molto impegnato. La certificazione unica redditi per ente pubblico è già conguagliata; il punto è che aggiungendo prestazioni occasionali in quadro RL per 4800 € si sale di aliquota anche se avrai versato le ritenute di 960 € per i 4800. Secondo i calcoli (ho considerato 27200 da cud+4800 occasionali per un totale di 32000 €) si arriva un importo delle imposte irpef che è 6687 € + addizionale regionale di 650 € + addizionale comunale di 256 € meno tutte le ritenute della certificazione per ente pubblico già pagate. Qui faccio l'ipotesi che non hai detrazioni per spese sanitarie o di altro tipo da riportare. Poiché esce poi un saldo da pagare per il 2018 dovrai pagare anche gli acconti per il 2019 ma se prevedi di non fare altre prestazioni occasionali puoi evitare di pagare gli acconti e li fa inibire nella stessa compilazione del modello 730.

Ad ogni modo io opero su Napoli e preparo e invio modelli 730 ogni anno (oltre ad assistere ditte e società). Se le occorre assistenza o altra consulenza il mio numero di cellulare è 3895559595 oppure mi può inviare un messaggio sull'indirizzo di posta elettronica [email protected] .

Saluti

dott. Gatti Domenico
Giorgio Giorgio da Cosenza pubblicato il 23/09/2018 alle 5:09 pm:
Salve
Devo pagare un una pratica all agenzia delle entrate. Avevo richiesto una dilazione già accettata. Ora ci ho ripensato e vorrei pagare il bollettino Dell importo intero che mi era stato inviato a suo tempo. Posso farlo tranquillamente o devo segnalarlo all ufficio? Grazie
Il commercialista online Risposta dell'amministratore di: Il commercialista online
Non capisco di quale pratica si tratti. Di solito le dilazioni riguardano le comunicazioni ai sensi 36 bis, ter o avvisi di accertamento. In tale caso se si intende pagare in unica soluzione si deve pagare entro 30 giorni dalla notifica dell'atto per i 36 bis e ter e 60 giorni per avvisi di accertamento. Se si tratta di un altro atto allora si deve pagare entro il termine stabilito dalla data di notifica dell'atto stesso. Non rileva la rateazione accettata. Naturalmente questo non riguarda le transazioni fiscali o gli accordi derivanti da istanze di mediazione.

Saluti

dott. Gatti Domenico
Cristina Cristina da perugia pubblicato il 10/09/2018 alle 12:00 pm:
Salve, io vorrei avere delle info..
Vorrei intraprendere il lavoro di amministratore di condominio.. e sapere quindi quali sarebbero le spese da affrontare una volta aperta la partita Iva.
La ringrazio in anticipo.
Il commercialista online Risposta dell'amministratore di: Il commercialista online
Intraprendere l’attività di amministratore di condominio e il regime forfetario

Per quanto riguarda gli amministratori di condominio per poter svolgere professionalmente l’attività occorre l'abilitazione presso un centro accreditato. Si potrebbe essere amministratori al massimo del condominio dove si è condomini. Nel caso si intenda svolgere l’attività in modo professionale occorre aprire la partita iva con il codice ATECO 68.32.00. Se nell'anno antecedente si è prodotto reddito complessivo (tra lavoro dipendente e autonomo) inferiore a 30.000 € è possibile considerare il regime forfetario. Nell’ambito di tale regime fiscale agevolato se l'attività non è mai stata svolta si paga come imposta sostitutiva solo il 5 % applicato all’86 % del fatturato incassato (dedotti i contributi previdenziali versati nell’anno di riferimento) e cioè il 4,3 % del fatturato incassato al netto dei contributi previdenziali versati nell’anno di riferimento. Dopo i primi 5 anni si paga il 15 % dell'86 % e cioè il 12,90 € del fatturato incassato al netto dei contributi versati nell’anno di riferimento. Non si devono superare i 25.000 € di fatturato altrimenti si entra nel regime ordinario.
Il regime forfetario è un regime naturale : questo significa che non è dovuta nessuna comunicazione all’Agenzia delle entrate per aderirvi. Non è un regime temporaneo, è il regime normale per chi ha fatturato annuo incassato inferiore ai 25000 € e si entra nel regime ordinario solo se si supera tale soglia e si pagano a quel punto Irpef IVA e Irap.

In riguardo ai contributi previdenziali gli amministratori non avendo una cassa previdenziale di riferimento sono obbligati a versare i contributi alla gestione separata Inps. L’importo dei contributi Inps da pagare è pari al 25,72 € dell’86 % del fatturato incassato. Il regime forfetario da diritto a una riduzione al 65 % del 25,72 % e cioè al 16,72 % come aliquota relativa al pagamento dei contributi Inps. Per esempio se si ha un fatturato annuo incassato di 10000 € si pagheranno come contributi il 16,72 % di 8600 € e cioè 1.437,92 €. Per avere tale riduzione si deve operare la segnalazione all'Inps dell’opzione per il regime forfetario ogni anno entro 28 febbraio. L’agevolazione del 5 % dell’imposta sostitutiva è valida per 5 anni tuttavia dopo il regime forfetario continua se non è stata superata la soglia di fatturato incassato pari a 25000 € annui. Per chi già ha intrapreso in precedenza quella attività o contigue allora si paga un imposta sostitutiva pari al 15 % del 86 % del fatturato.

 

 

 

 

16 Risposte a “CONSULENZA ON LINE GRATUITA”

  1. Buongiorno, sono libera professionista gestione separata Inps in regime forfettario; per poter accedere al bonus Inps di Maggio di 1000€ devo autocertificare di aver avuto un calo del 33% nel reddito del secondo bimestre 2020 rispetto allo stesso periodo 2019.
    Visto che vorrei essere sicura di aver avuto questo calo, volevo sapere come poter calcolare questo reddito.
    Grazie.

    1. Buonasera. Sono il dott. Gatti Domenico. Per calcolare la riduzione in percentuale del reddito tra II bimestre 2020 rispetto al II bimestre 2019 deve operare il seguente calcolo : visto che si trova nel regime forfetario deve sottrarre al suo fatturato prodotto nel II bimestre 2020 il fatturato prodotto nel II bimestre 2019. L’importo risultante deve essere negativo altrimenti non si è avuto calo. A questo punto si divide l’importo risultante per il fatturato prodotto nel II bimestre 2019 e si moltiplica per 100. Se tale importo è inferiore o uguale al 33 % allora si può richiedere il bonus maggio 23020 pari a 1000 €. Ho parlato di fatturato nel suo caso poiché sta nel regime forfetario l’abbattimento secondo il coefficiente di redditività è ininfluente ai fini del calcolo della riduzione di redditività espressa in termini percentuali.

      Buona serata

      dott. Gatti Domenico

  2. Salve,
    Dovrei cambiare la pavimentazione delle piastrelle in terrazza di casa e dovrei sostituirle con delle nuove, previa rimozione di quelle attuali .
    Ho letto che potrei usufruire della detrazione fiscale del 50% per questo tipo di lavoro (includendo l’ acquisto delle nuove piastrelle).
    Non sono pero’ sicuro se per usufruire di questo sgravio fiscale devo solo compilare i bonifici online scegliendo la dicitura ‘per agevolazione fiscale’ e immettendo partita Iva e numero di fattura che mi verranno date negli appositi spazi oppure devo seguire un iter più complesso (per esempio comunicazione del lavoro al SUE o altro).
    RingraziandoLa in anticipo per il suo tempo e la sua gentilezza,

    1. Buonasera sono il dott. Gatti Domenico. in merito alla sua domanda le dico che lei deve richiedere le fatture di lavori e pagare tramite bonifico per ristrutturazioni. Poi non deve fare altro.

      Buona serata

      dott. Gatti Domenico

  3. Buonasera, devo aprire una partita iva forfettaria come tecnico informatico con la possibilità di vendere e fatturare anche il materiale utilizzato per le riparazioni.
    Occorre essere inscritto alla camera di commercio per la vendita?
    Mi spiegate la prassi, occorre prima iscriversi alla camera di commercio e poi aprire partita iva?
    A tutto ciò aggiungo che sto usufruendo della NASPI quindi mi cofermate che il mio fatturato non deve superare i 4.800 € annui?
    Grazie

    1. Buonasera sono il dott. Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le dico che per intraprendere l’attività indicata deve aprire la partita IVA per erogazione di servizi di consulenza nell’ambito delle tecnologie dell’informatica e vendita di materiali per riparazioni. Successivamente deve iscriversi alla camera di commercio e alla gestione commercianti dell’Inps. Dopo deve inviare comunicazione all’Inps che opta per il forfetario. In tal caso pagherà il 65 % dei contributi Inps calcolati per l’anno di riferimento. In merito alla dichiarazione dei redditi per l’anno in cui apre la partita IVA per il semplice fatto di aver aperto la partita IVA anche se non fattura da allora in poi e fino all’anno di cessazione della partita IVA dovrà presentare ogni anno la dichiarazione dei redditi. Sulla NASPI le imposte saranno conguagliate dall’INPS a fine anno. In riguardo all’attività autonoma essendo soggetta a regime forfetario dovrà pagare l’imposta sostitutiva; l’imposta sostitutiva si calcolerà sui ricavi totali incassati nell’anno di riferimento per le due attività sopra indicate di servizi di consulenza nell’ambito delle tecnologie dell’informatica e vendita di materiali per riparazioni. C’è da segnalare che comunque si deve comunicare all’INPS entro un dato tempo l’inizio dell’attività. Nel caso in cui si percepisce un reddito netto da attività autonoma compreso tra 0 e 4800 € dalla data di apertura partita IVA fino alla fine del periodo della NASPI si avrà diritto a un indennità ridotta della NASPI pari all’80 % dell’importo stabilito. Se però nell’anno di riferimento come reddito netto da attività autonoma lei percepisce più di 4800 euro si perde il diritto a percepire la NASPI da quell’anno in poi. In tal caso si dovrà procedere a restituire le somme relative alla NASPI percepite da quel determinato anno senza diritto.

      Buona serata

  4. Salve, mi chamo Antonella, vorrei avere delucidazioni sulla mia situazione lavorativa fiscale.
    Avendo percepito nell’anno 2019 3 CUD:
    1: lavoro dipendente presso agenzia lavorativa
    2: lavoro autonomo “contratto di collaboratore sportivo”
    3: Naspi
    ho superato la soglia dei 10000€ annui (11.600). La mia domanda è: c’è un modo per non fare dichiarazione dei redditi?
    Grazie in anticipo per la risposta

    1. Buona sera sono il dott. Gatti Domenico. In merito alla sua domanda nel caso di piu’ modelli di certificazione unica l’unico modo in cui si possa evitare di dover presentare la dichiarazione dei redditi è che l’ultimo datore di lavoro tenga conto degli altri redditi e conguagli le imposte complessive che lei deve pagare considerando tutti e tre i modelli di certificazione unica. Tale situazione è difficile da praticare. Pertanto le dico che con ogni probabilità dovrà presentare la dichiarazione dei redditi.

      Buona serata

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